Il viaggio nei parchi di questo grande stato africano è stato come quando, da piccolo, sfogliavo un album di figurine degli animali, con tutti gli stessi "wow" di meraviglia ad ogni nuova figurina che appariva ... in realtà nelle due settimane non abbiamo visto figurine da collezione, bensì una grande realtà di questo Pianeta.
Il Botswana confina con Namibia, Zimbabwe, Zambia e South Africa, non ci sono voli diretti dall'Italia per cui occorrono dalle 16 alle 24 ore a seconda degli scali aerei, io e mia moglie, nell'agosto del 2006, raggiungemmo prima Roma Fiumicino e da qui Londra Heatrow, dove incontrammo anche gli altri partecipanti al viaggio, quindi ancora un volo sino a Johannesburg per giungere infine a Victoria Falls (Zimbabwe) dove ha inizio il mio racconto.
Il periodo migliore è da maggio a settembre in quanto sono i mesi più secchi e la possibilità di esser punti dagli insetti è minore, le temperature al mattino e dopo il calar del sole sono abbastabza rigide per cui consiglio di avere un abbigliamento piuttosto pesante anche in considerazione delle diverse attività che si possono fare.
9 Agosto 2006 : in tarda mattinata atterriamo a Victoria Falls, dove però non giungono buona parte dei bagagli ! avendo organizzato buona parte del viaggio in tenda la cosa è piuttosto fastidiosa, speriamo bene ...
Dopo aver fatto i rifornimenti di cibo e controllati gli ultimi dettagli per l'organizzazione del viaggio passiamo buona parte del pomeriggio per la visita delle spettacolari cascate il cui nome fu dato dall'esploratore David Livingstone verso la metà del 1800 in omaggio alla regina d'Inghilterra che rimase stupefatto per la loro bellezza, i vapori dell'acqua ed i relativi arcobaleni sono visibili da circa 40 km !!. Pagato il biglietto di ingresso ci troviamo in una foresta dove i numerosi sentieri, in alcuni punti sdrucciolevoli per l'umidità, ci conducono di fronte alle cascate, siamo praticamente alla stessa altezza del letto del fiume Zambesi e le acque scompaiono nel canyon sottostante, dove qualcuno sta facendo rafting, proseguiamo lungo il sentiero per ammirarle da angolature diverse e così arriva il tramonto.
Visto che da domani faremo vita di campeggio, per stasera decidiamo di cenare in un ristorante locale, Victoria Falls è una piccola cittadina e decidiamo per il "Mama Africa", la scelta del menù è molto ampia, ma in realtà i piatti disponibili non sono molti, comunque buoni.
Un piccolo aneddoto: ceniamo sotto un pergolato molto romantico con luci soffuse ed appena seduti i camerieri ci chiedono cosa beviamo e ci portano delle ciotoline con degli "stuzzichini", ordiniamo da bere e qualcuno inizia subito con gli "stuzzichini", intanto visto che l'ambiente è un po' troppo romantico e poco illuminato facciamo accendere qualche candela in più e così ci rendiamo conto della natura degli "stuzzichini", molto apprezzati dai locali, un poco meno dagli occidentali ... niente di immangiabile, comunque non mi dilungo oltre, per il resto la cena è stata ottima.
10 agosto 2006 : con il volo di questa mattina giungono anche gli altri bagagli eccetto uno, quello di Giorgia che si fà prestare qualcosa dalle altre ragazze, ancora un breve giro a Victoria Falls dove per strada una scolaresca ci accogliglie con festa.
Nel pomeriggio incontriamo le nostre guide: Cippi e Lercam che ci accompagneranno nel viaggio e che ci danno subito qualche consiglio, per esempio uno fondamentale è quello che se di notte si debba proprio uscire dalla tenda, portare una torcia e nel caso si vedano occhi (di animali) tornare dentro !
Nel pomeriggio attraversiamo la frontiera, dove sia ai pneumatici delle jeep, sia sotto le suole delle nostre scarpe viene passato un disinfettante per evitare contagi da un paese all'altro e raggiungiamo il Chobe Safari Camp dove montiamo le tende e ci godiamo il primo tramonto africano sul rive del Chobe.
11 agosto 2006 : la prima notte in tenda non è stata male, e fatta un'ottima colazione partiamo con le jeep per un "game drive" (safari fotografico) nel parco, riusciamo a vedere un solo leone di sfuggita, ma numerosissime altre specie di cui le nostre guide (Cippi e Lercam) ci spiegano le abitudini ed i momenti giusti per avvistarli.
Nel pomeriggio non ci lasciamo sfuggire l'occasione di una escursione in barca sul fiume Chobe, che ci permette di avvicinarci tranquillamente agli animali senza spaventarli, forse potrei anche scrivere "senza che gli animali ci spaventino" !
Al tramonto siamo nuovamente alle tende per la cena e bisogna quasi fare i turni di guardia perchè le scimmie vogliono in tutti i modi appropriarsi di quello che trovano, quindi dobbiamo star bene attenti a chiudere le tende e non lasciare oggetti incustoditi perchè apprezzano dal cibo alle macchine fotografiche.
12 agosto 2006 : oggi ci trasferiamo in jeep al Parco di Savuti distante circa 180 km in direzione sud ovest, si tratta di piste nella savana e quindi procediamo lentamente sin quando il carrello di una delle due, per le vibrazioni, si rompe, allora trasferiamo tutti i bagagli sull'altra e mentre Cippi la ripara, noi proseguiamo verso la meta per allestire il campo.
Durante il percorso facciamo un'altra sosta ad una pozza d'acqua dove alcuni elefanti di dimensioni ragguardevoli stanno bevendo, poco dopo ancora una sosta, stavolta la scena è più cruenta: un gruppo di leonesse sta terminando di mangiare un elefante, è il normale ciclo della natura ... infine giungiamo al Savuti dove attreziamo il campo, gli altri giungono al tramonto ed appena in tempo per la cena.
13 agosto 2006 : nel Savuti National Park c'è la possibilità di avvistare ghepardi e quindi oggi partiamo per un nuovo safari fotografico, Cippi e Lercam guidano le jeep facendo la massima attenzione ad ogni movimento, ma voglio specificare che oggi mi hanno strabiliato: Cippi ha avvistato un ghepardo nella savana senza usare il binocolo e quando mi ha indicato la direzione di dove fosse, io, usando il binocolo non sono riuscito a vederlo, quindi ci siamo avvicinati di circa 500 metri e solo allora sono riuscito a scorgerlo (con il binocolo), a questo punto abbiamo fatto un giro molto ampio per arrivare il più vicino possibile con il vento contrario e siamo giunti a circa 7/8 metri dal magnifico animale ...
In tarda mattinata rientriamo al campeggio per la pausa pranzo anche perchè nelle ore più calde è difficile vedere gli animali. Sul termine "campeggio" voglio fare una precisazione: non pensate ad un camping con toilette, servizio bar o altri comfort, si tratta semplicemente di aree dove è consentito piazzare le tende ed accendere il fuoco dentro a dei bracieri, generalmente senza recinzioni come nel caso del campo dove siamo adesso. Quando siamo nei pressi delle tende i rangers ci informano che hanno dovuto eccezionalmente uccidere un elefante perchè sembrava impazzito ed aveva distrutto alcune tende, fortunatemente senza nessun all'interno ed adesso lo stavano facendo a pezzi e condotto lontano dal campeggio per non attirare animali, le nostre guide ci rassicurano che questo è un fatto rarissimo e questa notte ci sarà un party di leoni e iene ....
Il Savuti National Park è situato in quello che era un enorme lago e che ricopriva la parte nord del Botswana, attualmente è poco più che una area desertica, ma sino a 5.000 anni fà la stessa area era ricoperta di foreste, fiumi e ricca di animali di cui restano testimonianze sui graffiti delle Gobabis Hills, un'area di collinette che raggiungiamo nel pomeriggio.
Siamo all'ora del tramonto e l'ambiente è suggestivo, sulle rocce sono incise figure di foreste, cacciatori che inseguono antilopi, dove adesso c'è la savana un tempo c'era un'intensa attività, villaggi, fiumi, animali...
Rientriamo al campeggio e dopo cena ci sistemiamo nelle tende pensando all'incidente dell'elefante di poche ore prima, ad un certo momento della notte quando i fuochi del campo sono spenti vengo svegliato dal rumore di quello che sembra il rombo di un aereo, non è vicino ma lo sento riempire la vallata, non sto sognando perchè anche la Manu lo sente, dopo qualche secondo ci rendiamo conto che è il ruggito di un leone ! sicuramente è ad almeno 200/300 metri di distanza ma il suono lo definirei "avvolgente" ! penso che non lo dimenticherò mai !
14 agosto 2006 : ci alziamo prima del sole perchè Cippi ieri sera ci ha detto che se vogliamo andare a vedere quel che resta dell'elefante dobbiamo arrivare in zona prima dell'alba, così ci vestiamo velocemente, lasciamo il campo in pochi minuti ed in jeep andiamo dove ieri pomeriggio è stato portato l'elefante, i leoni stanno già facendo colazione con quel che resta: ben poco !
Torniamo al campeggio e fatta colazione, smontiamo le tende per proseguire verso Kwai, circa 80 km più a sud, durante lo spostamento aiutiamo una coppia di inglesi che sono rimasti impantanati, mentre siamo nell'acqua fino alla cintola tirando e spingendo, la nostra jeep inizia a bruciare! per fortuna ce ne accorgiamo immediatamente ed aperto il cofano spengiamo l'incendio con una coperta.
Proseguiamo attraversando una zona paludosa ricca di uccelli acquatici di tantissime varietà, coccodrilli, ippopotami e giraffe insieme a ninfe che spuntano dalle acque e che vivranno solo un giorno, ma dopo un'altra mezz'ora è la nostra jeep a piantarsi nel fango, per fortuna che nel mio zaino ho portato una ventina di metri di corda perchè quella in dotazione alle jeep fa letterarmente ridere e così riusciamo a farci tirar fuori trainati dall'altra vettura, le nostre guide ci assicurano che i coccodrilli non si avvicineranno, ma si raccomandano di star bene attenti agli ippopotami mentre facciamo le operazioni di recupero !
Continuiamo il movimentato viaggio e finalmente arriviamo in vista del nuovo campeggio, per chiudere in bellezza foriamo una gomma ! la giornata si chiude con una visita vicino alle nostre tende di un paio di elefanti comunque senza nessun problema.
15 agosto 2006 : dopo la giornata movimentata di ieri pensiamo di fare una tranquilla escursione sul fiume Okawango, ed infatti poco dopo l'alba giungiamo sulle rive e su una piccola imbarcazione ne solchiamo le acque passando fra ninfe, papiri, mentre sopra di noi volano aquile dalla testa bianca, cormorani... passiamo veramente una mattina in relax.
Nel pomeriggio partiamo per un game drive in una zona in cui le nostre guide ci dicono sia facile incontrare leoni, si tratta di una zona abbastanza paludosa e dopo circa una mezz'ora che giriamo e rigiriamo in cerca di animali Cippi con la sua jeep attraversa un guado e l'acqua arriva sino a metà portiera, ma riesce comunque a passare, invece Lercam rimane nel fango ...
Luigi, Manuela, Giorgia, Marco ed io ci togliamo scarpe e calze e scendiamo per alleggerire il mezzo e raggiungere la riva, intanto Cippi è tornato indietro per aiutarci, ma rimane nel fango anche con la sua jeep, adesso la situazione è piuttosto complicata perchè siamo bloccati in una zona a rischio ed attorno potrebbero appunto esserci i leoni per "farci le foto" !
Cosi iniziamo a raccogliere della legna prima che diventi buio e per tenere lontano eventuali animali, intanto Cippi e Lercam decidono di andare a piedi in cerca di aiuto, per fortuna non fanno incontri pericolosi e dopo circa 40 minuti li vediamo arrivare con una jeep dei rangers che riesce a tirar fuori una delle nostre, per l'altra ci vorrà un meccanico per farla ripartire.
16 agosto 2006 : dopo aver riparato la jeep, partiamo per raggiungere Kazakiki, si tratta di una tappa intermedia verso Maun anche se comunque il viaggio è piacevole e sempre ricco di animali.
17 agosto 2006 : partiamo presto e sulle jeep scoperte fa piuttosto freddo, siamo ibacuccati come in inverno comunque dopo circa un'ora e mezzo raggiungiamo Maun, la città più grande dall'inizio del nostro viaggio.
In un supermarket
facciamo rifornimenti, chiamiamo casa e ci organiziamo per fare un volo sopra l'Okawango nel pomeriggio. Alle 15,00 decolliamo con un piccolo aereo da 12 posti, anche questa è un'esperienza piacevole, visto dall'alto il paesaggio assume dimensioni e colori veramente particolari, il fiume in alcuni punti è talmente trasparente che le piccole barche sembrano poggiate sopra uno specchio, inoltre ci si rende conto della vastità del fiume stesso e della vita che genera, tanti villaggi ed animali che dal fiume sono alimentati.
Cena al lume di candela!
18 agosto 2006 : sino ad oggi non abbiamo avuto molte occasioni di incontrare la popolazione locale ma camminando per Maun noto che alcune donne hanno vestiti e portamento molto eleganti, lunghe gonne variopinte e spesso sulle spalle foulard ricamati come un tempo si vedevano alle donne delle valli del nord Italia. Lasciamo Maun per raggiungere il Makgadikgadi Pans su strada asfaltata e dopo circa mezz'ora Cippi frena bruscamente perchè un rettile lungo circa 2 metri (varano ?) si è messo nel mezzo, per fortuna che siamo tutti seduti tranquillamente, la bestia se ne sta pacificamente nel mezzo di strada dopo aver fatto colazione, lo si vede dalla bocca ( ! ) e siamo costretti uscire di strada noi perchè non ha intenzione di spostarsi.
Prima del tramonto partiamo per un game drive con l'idea di vedere alcuni animali notturni.
Raggiungiamo il letto di un fiume in secca dove una vera e propria mandria di zebre e di gnù bruca l'erba, poco distanti un paio di leoni stanno distesi sotto una acacia ed intanto un branco di sciacalli tiene d'occhio la situazione, caso mai ci fosse qualche opportunità ....
La polvere sollevata dagli animali ed illuminata dal sole radente crea un'atmosfera particolare, non è caldo ed il tempo scorre piacevolmente, pian piano si fà buio e ci spostiamo in un'altra zona, la temperatura cala e riusciamo a vedere solo un paio di ippopotami e di facoceri, ancora qualche spostamento e decidiamo di rientrare, fa troppo freddo per girare sul cassone della jeep.
19 agosto 2006 : proseguiamo la nostra migrazione verso est diretti a Baines Baobab e transitando per lo Nxai Pam vediamo tra l'altro struzzi ed orici, quest'ultimi mi colpiscono perchè si tratta di grosse antilopi dalle lunghe e dritte corna e con il muso dipinto che richiama gli scudi di guerra.
Siamo in all'interno di un lago salato asciutto e già il suolo è uno spettacolo di per sè (qui un primo piano), inoltre esiste un gruppo di millenari ed enormi baobab, immortalati dall'esploratore e pittore Thomas Baines nel 1862 da cui il nome del luogo.
Cippi ci racconta la leggenda che il baobab fosse un bell'albero ricco di frutti e fronduto e per questo si vantava con gli altri alberi, un giorno Dio lo volle punire e lo trasformò in Up-Down Tree - albero capovolto - perchè nella versione che conosciamo noi le folte chiome sono diventate radici e quelle che vediamo adesso prima dell'intervento divino erano le radici, resta comunque una pianta maestosa e ricca di proprietà farmacologiche. I frutti sono ricchissimi di zuccheri e vitamina C, le foglie più piccole vengono cotte un po' come facciamo noi con gli spinaci, i gusci diventano contenitori, il tronco trasformato in mobili e le radici diventano preziosi unguenti, qua si ha ben poco da buttare !
Trascorriamo un paio d'ore all'ombra dei giganti e quindi raggiungiamo "Planet Baobab", che stavolta è un vero e proprio campeggio anche ben curato, terminiamo la giornata con un tramonto sul baobab.
20 agosto 2006 : ancora una tappa di circa tre ore per raggiungere il delta del fiume Nata famoso perchè nel periodo delle piogge (dicembre-febbraio) è ricchissimo di volatili delle specie più diverse (è anche conosciuto come Nata Birds Sanctuary) dove montiamo le tende per la notte, quindi nel pomeriggio raggiungiamo un posto di osservazione, sappiamo che non è il periodo giusto ma il luogo è comunque bello e godiamo del più bel tramonto di tutto il viaggio.
21 agosto 2006 : siamo ormai sulla strada del ritorno, oggi ci attendono circa 400 km, per fortuna su asfalto per tornare a Kasane dove è iniziato il nostro viaggio nella savana, interrompiamo ogni tanto per fare qualche foto ancora a giraffe ed antilopi sempre numerose.
Giunti al campeggio, sistemate le tende e non essendo stanchi, ripartiamo per l'ultimo game drive, uno dei più belli.
Inizialmente ci portiamo sulle rive del Chobe dove un numeroso gruppo di elefanti con i piccoli (porre sempre la massima attenzione in questi casi che siano elefanti o cinghiali !) passa a pochi metri dalle nostre jeep.
Mentre stiamo tornando le nostre guide vengono avvisate con le trasmittenti che non lontano c'è un gruppo di leoni e leonesse che vengono monitorati tramite un collare gps e così ci portiamo in zona e li raggiungiamo, forse anche troppo !
Anche oggi godiamo di un bel tramonto sullo Zambesi e la Namibia di sfondo.
22 agosto 2006 : oggi salutiamo Cippi e Lercam, preziose guide, con cui abbiamo trascorso piacevolmente una decina di giorni, un viaggio nei parchi del Botswana può essere organizzato anche senza guide locali, se si è esperti di guida fuoristrada, munendosi di mappe e programmando bene gli spostamenti, ma sicuramente Cippi e Lercam con la loro esperienza sono riusciti a prevedere dove siano alcuni animali e quindi vederli con faciilità.
Inoltre senza le loro rassicurazioni non avrei dormito nei luoghi da loro scelti, sicuramente non in tenda ed avrei perso una bella fetta di questa esperienza. Grazie ancora Cippi e Lercam !
23 agosto 2006 : a piedi traversiamo il vicino confine che ci divide dallo Zambia attorniati da una miriade di venditori di souvenirs per andare a vedere le cascate dall'altra riva, in effetti la vista è la migliore, qualcuno sta facendo rafting sul fondo, magari la prossima volta .... passiamo qualche ora sulle rive in mezzo al rombo del fiume, poi rientriamo per un ultimo giro in jeep per un saluto al Botswana!