Trekking dell'Argentera


Un paio di anni fa'(scrivo questo racconto nel 2013), due amici ci raccontarono di un loro trekking nel Parco delle Alpi Marittime, luoghi incontaminati, dove regnano camosci e stambecchi, laghi color cobalto, Montagne severe ma solcate da sentieri ben tenuti, rifugi accoglienti ...
e così dopo aver pianificato il percorso, durante il mese di agosto abbiamo raggiunto Sant'Anna di Valdieri (CN) con l'idea di fare un trekking attorno al Monte Argentera.

Qua sotto una mappa sensibile ed altre informazioni tecniche

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Mappe 3d :

  1. - intero percorso
  2. - da Sant'Anna di Valdieri a Rif. Livio Bianco
  3. - da Rif. Livio Bianco a Rif. Questa
  4. - da Rif. Questa a Rif. Remondino
  5. - da Rif. Remondino a Rif. Genova
  6. - da Rif. Genova a Terme di Valdieri

- traccia gps

- profilo altimetrico totale

 

 

 


Domenica 11 Agosto 2013 : Da Cuneo, arriviamo  a Sant'Anna di Valdieri poco dopo le 13,00  e circa 100 metri prima dell'ingresso del paese, lasciamo l'auto in un parcheggio gratuito.
Attraversiamo il piccolo borgo sino all'Ufficio Informazioni, ex sede delle "Poste e Telegrafi", dove inizia il sentiero No.3 (quota 980 m) che scorre in direzione ovest, salendo gradatamente sino al Rifugio Livio Bianco (quota 1891 m). Dopo poco che camminiamo sulla mulattiera, nel bosco di aceri e noccioli, incontriamo un camoscio, promette bene ! proseguiamo, intanto sulla nostra sinistra scorre il torrente Meris formando alcuni salti di acqua turchese, poi il sentiero si apre su un vallone dove costeggiamo alcuni "gias" (antiche abitazioni di pastori), infine, grazie ad un ponticello in legno, attraversiamo il torrente nei pressi del lago Sottano della Sella e giungiamo poco prima delle 17,00 al Rifugio Livio Bianco. Da Sant'Anna di Valdieri al Rif. Livio Bianco


Il rifugio, una bella costruzione in pietra di proprietà del CAI di Cuneo, è dedicato all'alpinista e comandante partigiano Livio Bianco, ottima la cucina e la disponibilità del gestore. Durante la cena facciamo conoscenza con Roberta e Meo di Torino, appassionati di Montagna e profondi conoscitori delle Alpi Marittime i quali ci danno spunti per future escursioni.


Lunedì 12 Agosto 2013 : lasciamo il rifugio alle 06,30 insieme a Roberta e Meo Alba sulla Rocca della Paurmentre l'alba proietta un bellissimo fascio arancio sulla Rocca della Paur, costeggiamo sulla destra il lago Sottano della Sella in direzione ovest in salita.
Dal terreno emergono grandi lenti di roccia arrotondate che sembrano il dorso delle balene, un effetto delle antiche glaciazioni, e dal lago Soprano della Sella scende un bel torrente dove si abbeverano alcuni camosci. Giunti al lago salutiamo i nuovi amici che si dirigono (verso sud) per la salita del Monte Matto, invece noi procediamo a nord costeggiando altri laghetti alimentati dai nevai sino al Colle della Valletta (quota 2490 m) avvistando numerosi camosci.
Giunti al colle ammiriamo la sagoma del Monviso che spicca fra numerose altre vette ed emerge dalle nuvole. Verso il Colle della Valletta

 

Adesso la vegetazione è scomparsa e predomina il colore marrone delle rocce, "macchiato" dal bianco della neve  e dall'azzurro dei numerosi laghetti che sembrano bottoni.

Mentre percorriamo la mulattiera avvistiamo un gruppo di stambecchi ed udiamo il suono delle corna prodotto da due maschi che combattono sin quando uno dei due deve allontanarsi dal gruppo. Lotta di stambecchi

Dopo una breve pausa, voltiamo verso sud ed in costante salita su una bella mulattiera, poi su grandi massi e quindi su nevaio risaliamo il Colle Est della Paur (quota 2865 m), nell'ultimo tratto di nevaio non è semplice intuire dove è posto il passo, per fortuna che in fase di progettazione dell'intera escursione mi sono segnato sul gps i tratti  di sentiero che le mappe riportano come "tracce".


Giunti al passo del Colle Est della Paur ci voltiamo indietro per un ultimo sguardo al panorama e vediamo altri 4 escursionisti che stanno facendo il nostro stesso percorso : saranno le uniche persone che vedremo sin quasi a giungere al Rifugio Questa, meta della giornata.


Dal passo scendiamo su grandi massi e terreno friabile sino ai laghi di Valrossa (quota 2490 m) dove alle 13,30 facciamo la sosta per il pranzo e ci riposiamo un poco in completa solitudine, sembra quasi impossibile che in questo luogo non ci sia nessuno, d'altra parte devo dire che giungere sin qui non è proprio semplice !
Percorriamo il sentiero in discesa verso ovest ed incontriamo quello proveniente dalla Valmiana che seguiamo sino al bivio per la Valscura, un poco verso nord ed in breve giungiamo al Lago Inferiore di Valscura (quota 2264 m).
Il percorso adesso è semplice e panoramicissimo, in basso sulla nostra sinistra scorgiamo il gigantesco Rifugio Valasco, in passato casa di caccia del re Vittorio Emanuele II che diede una opportunità di sviluppo a queste zone, quindi divenuto caserma durante la prima guerra mondiale, evento sottolineato anche dalle mulattiere che percorriamo a dalle numerose caserme abbandonate che si intravedono spesso. Camminiamo ancora per circa un'ora verso sud costeggiando il Lago del Claus e giungiamo infine al Rifugio Questa alle 16,30 circa (quota 2385 m).Verso il Rif.Questa


Il rifugio è veramente piccolo, io e la Manu siamo in una cameretta con 2 letti a castello per un totale di 6 posti dove lo spazio è esiguo, lo dividiamo con gli altri 4 escursionisti che erano anche loro al Rifugio Livio Bianco, e che abbiamo intravisto dietro di noi questa mattina.
Durante la cena facciamo conoscenza, sono 4 signori di Torino di cui Ferruccio, il più anziano, è forse il più "roccioso", si può dire che conosca le Marittime come le sue tasche, è gente abituata a vivere e condividere la Montagna e così anche questa sera trascorriamo una piacevole cena.
Intanto sopraggiunge un'altra comitiva di escursionisti a cavallo che attendono un secondo turno per la cena e che trascorrono la notte nei loro sacco a pelo, per terra e sui tavoli della sala da pranzo, nonché all'esterno del rifugio !


mulattieraMartedì 13 Agosto 2013 : anche oggi ci alziamo alle 05,30, bellissima alba! scavalchiamo i cavallerizzi e facciamo colazione a lume di candela, poi salutiamo i compagni di camera e alle 06,30 ci mettiamo in cammino su una bel sentiero che scende verso est fra i larici della Valle Morta sino a quota 2130 m dove incrocia una mulattiera con numerose incisioni degli Alpini del periodo fra le 2 guerre mondiali, (sentiero No.7) che risaliamo verso sud-ovest sino al Colle del Valasco incontrando numerosi camosci.
Dal colle scendiamo ai Laghi di Fremamorta e saliamo al bivacco Guiglia, giusto per visitarlo, ritorniamo un poco indietro e, fra il primo ed il secondo lago, prendiamo il facile sentiero verso sud est che scende al Piano della Casa. Bivacco Guiglia


Durante il cammino vediamo la nostra meta di oggi dall'altra parte della vallata, incassato fra le guglie dell'Argentera : il Rifugio Remondino, dovremo ancora scendere circa 600 metri e risalirne altrettanti.
Poco prima di giungere al Piano della Casa attraversiamo una zona detritica che ci conduce al Rifugio Regina Elena con una variante bassa del sentiero (suggerisco di evitare con il sentiero che passa un poco più in alto, sicuramente più agevole) poi dal rifugio scendiamo ancora un poco verso nord sino al torrente che attraversiamo a quota 1810 m.


Adesso il Remondino è sulle nostre teste, "soltanto" 600 metri più in alto, e così iniziamo la salita, con qualche sosta per il panorama, e per l'incontro di uno stambecco femmina con il piccolo che continuano indisturbati a mangiare bacche di ginepro nonostante la nostra presenza, quando mancano circa 150 metri di dislivello si sente qualche tuono che ci sprona e poco dopo le 15,00 siamo al riparo.Rifugio Remondino

Praticamente nuovo, dopo la ristrutturazione del 2000, l'ampio rifugio (quota 2430 m), di proprietà del CAI di Cuneo dedicato all'alpino ed alpinista Franco Remondino, è molto confortevole sia all'esterno con una bella terrazza panoramica (dove gli stambecchi arrivano per leccare il salnitro delle mura) che all'interno con una spaziosa sala da pranzo, ottime camerette.Tramonto al Rif. Remondino

Dopo una doccia calda ed aver riposato un paio di ore, scendiamo per la cena dove facciamo conoscenza di 2 dei nostri compagni di camera; a volte si dice le combinazioni : Marco del CAI di Sesto Fiorentino che pratica scialpinismo con Lapo, colui che tanto ci ha consigliato questo trekking e Andrea del CAI di Ascoli Piceno di cui ho rilevato l'ottima relazione del percorso che stiamo facendo !

Anche questa sera un bellissimo tramonto !Stambecco

Mercoledì 14 Agosto 2013 : le previsioni meteo per il pomeriggio non sono delle migliori, ci alziamo presto ed alle 06,30 osserviamo il cielo con un certo timore perchè anche la tappa di oggi prevede l'attraversamento del non facile Passo di Brocan a circa 2900 metri di quota, le nubi sono abbastanza alte, ma ci sono !

Salita al Passo del BrocanDal rifugio risaliamo su massi e qualche breve nevaio ben segnato in direzione est sino a quota 2800, dove incontriamo la deviazione sulla nostra destra per il lago di Nasta, il più alto delle Alpi Marittime, che iniziamo a seguire ma dopo una ventina di minuti il cielo si incupisce e decidiamo di tornare sul percorso iniziale, dal bivio procediamo in falso piano verso sud per circa 500 metri dove incontriamo la deviazione verso est per il Passo di Brocan, mentre proseguendo a sud si andrebbe alla Cima del Mercantour.Passo di Brocan

Un poco seguendo i segni gialli, un poco intravedendo Andrea e Marco che ci precedono ed un poco seguendo la traccia preparata sul gps, saliamo su massi e nevai sino al Passo del Brocan (quota 2890 m) in mezzo a qualche nuvola che copre il panorama.


La discesa dal passo è più semplice anche perchè sul versante est la visibilità è decisamente migliore e procediamo bene sino alle 11,00 quando facciamo una sosta semi-pranzo, poi continuiamo sempre verso est scendendo di quota, lasciamo la neve ed incontriamo di nuovo il verde fino ad incontrare sulla nostra destra il sentiero che proviene dal Passo della Rovina, qui, ormai in vista del Rifugio Genova sul lago di Brocan, viriamo un poco verso nord e giungiamo alla meta poco dopo le 12,00 , giusto in tempo per il pranzo e soprattutto prima che inizi a piovere !Rifugio Genova


Giovedì 15 Agosto 2013 : le previsioni indicano che dopo le prime ore del mattino ci dovrebbe essere un miglioramento,Passo del Chiapous ci alziamo quindi un po' più tardi del solito e lasciamo il rifugio alle 07,30, non piove ma siamo dentro le nuvole !
Scendiamo ed attraversiamo la diga del Chiotas e con uno zigzag  verso nord risaliamo il vallone del Chiapous, quasi senza sosta per una fitta pioggerella alternata alla nuvola (altrettanto umida !), per fortuna il sentiero, a tratti mulattiera, è ben segnato e visibile.

Al Passo del Chiapous (quota 2536 m), dove un gruppetto di stambecchi sta facendo colazione, il cielo si apre un poco, ma non in maniera tale da poter ammirare appieno il sovrastante Monte Stella sulla nostra sinistra, aldilà del passo il tempo è comunque migliore e sempre su una bellissima mulattiera e qualche nevaio scendiamo al Rifugio Morelli-Buzzi, molto carino ed accogliente dove gustiamo una fetta di torta alla cannella ed una tazza di cioccolata calda, ne avevamo veramente bisogno, e dire che è ferragosto !Passo di Chiapous

Riprendiamo la discesa nel vallone di Lourousa, pian piano il cielo si apre e ci permette di vedere il canalone omonimo sulla nostra sinistra ambita meta di alpinisti e scialpinisti, ne percorriamo il facile sentiero costeggiando il torrente, quando siamo a circa 2000 m. di quota incontriamo i primi larici che divengono sempre più presenti man mano che scendiamo, giungiamo al lago di Lourousa procedendo sempre verso nord sino a quando iniziamo a vedere in basso Terme di Valdieri dove il sentiero procede a zigzag per condurci al parcheggio delle terme poco dopo le 14,00 (quota 1370 m) dove ha termine il nostro trekking. Dal Rif. Morelli-Buzzi a Terme di Valdieri


Utile prologo : la giornata prosegue raggiungendo in taxi (tel. 339-5755.789 o 335-6531.024) Sant'Anna di Valdieri, dove abbiamo lasciato l'auto, poiché ci sono solo 2 corse al giorno in autobus e la prossima è alle 18,05; visitiamo il piccolo ma interessante Museo della Segale e quindi pernottiamo in un casale del '700 che offre il servizio di agriturismo dove l'ospitalità, l'ottimo cibo e la bellezza del luogo varrebbero la pena di restare più a lungo (Agriturismo La Cavallera).

Note : il trekking descritto offre emozioni intense sia per gli scenari, sia per la fauna incontrata ed è altrettanto intenso dal punto di vista atletico, lo si affronti quindi con un certo allenamento, la consapevolezza del tipo di sentieri e le quote che si incontreranno, come scrivo in altre parti di questo sito, in Montagna, il meteo varia velocemente anche da un versante all'altro, raccomando quindi un abbigliamento che permetta di affrontare tali situazioni.

Per l'attraversamento del Colle Est della Paur e del Colle di Brocan raccomando di informarsi preventivamente presso i gestori dei rifugi circa l'innevamento di tali zone anche nei mesi estivi.

L'ultima parte del tracciato gps del 15 agosto, indicata "integrazione" è stata da me ricostruita successivamente perchè in quella breve zona di territorio la copertura non consentiva una traccia reale.

Infine : un grazie particolare ai Gestori dei rifugi dove abbiamo alloggiato o anche soltanto transitato, tutti molto gentili e disponibili.

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