Parco Alpe Veglia-Devero : Forca d'Aurona

Questo racconto in origine non iniziava così, lo sto scrivendo in un momento in cui molte cose sono cambiate, adesso dobbiamo stare tutti in casa per uscire tutti domani ad apprezzare ancor di più "lo star fuori", guardare i colori della natura,lasciare che lo sguardo vada lontano.
Dedico la bellezza dei fiori, delle farfalle, dei ruscelli, delle Montagne, dei laghi, dei ghiacciai, degli uccelli e di tutti gli altri animali a coloro che stanno lavorando per noi che siamo a casa, ma che tutti insieme torneremo nella natura ...

parco alpe veglia-devero

Ancora una volta descrivo un'escursione nel Parco Alpe Veglia-Devero, area naturale nel nord della Val d'Ossola, al confine con la Svizzera.
Il percorso si svolge prettamente nel "Veglia" caratterizzato da laghi, torrenti, cascate e alpeggi che fortunatamente negli ultimi anni sono stati ristrutturati e spesso offrono paesaggi da cartolina, il tutto incorniciato da Montagne le cui vette si aggirano sui 3.000 metri, che dire di più ...

Se volete ripetere l'esperienza, ma anche per seguire più dettagliatamente il racconto, qui di seguito trovate la traccia gps, una mappa topografica, ed il profilo altimetrico, buona lettura !

16 Agosto 2019 - Venerdì : lasciata l'auto nel parcheggio gratuito di San Domenico (quota 1.420 m ca.), stazione sciistica nel comune di Varzo (VB), in seggiovia, io e la Manu saliamo all'Alpe Ciamporino (quota 1.920 m. ca.) e prima delle 09,00 ci incamminiamo in direzione ovest, in falsopiano, per circa 2,7 km.  Alle 10,10, giunti alla Cappella del Groppallo, ci soffermiamo per ammirare il panorama: siamo nel verde assoluto ma davanti a noi spicca la vetta del Monte Leone con suoi 3.553 metri di altezza e con i fianchi innevati, sulla nostra sinistra circa 1.000 metri più in basso scorre vorticosamente in una gola il torrente Cairasca che apprezzeremo maggiormente nella parte finale della giornata, intanto una farfalla arancio con i punti neri si lascia ammirare ai nostri piedi.

Cornù


Riprendiamo il cammino piegando verso nord, ancora una breve salita, poi in discesa in mezzo a boschi di larici e torrenti. Dopo esserci soffermati ad una fontana alle 11,10 arriviamo presso il Rifugio Città d'Arona, dove la bandiera del CAI e quella italiana sembra ci salutino sventolando con lo sfondo delle vette che segnano il confine con la Svizzera. Ancora poche centinaia di metri e siamo alle baite di Cornù da dove inizia un sentiero glaciologico, che non seguiamo proseguendo invece verso ovest, praticamente in pianura. Rifugio Città di Arona

 

 

Siamo nella conca del Veglia, un grande prato verde punteggiato da fiori bianchi, gialli e viola dove tanti torrenti bianchi confluiscono dalle vette attorno, una manciata di baite ed una mandria di mucche che scampanando ci viene in contro, cosa dire ?

Dopo poco meno di 3 km dalle baite di Cornù alle 13,00 (quota 2.200 m.) incontriamo il sentiero che sulla nostra destra sale a zigzag alla Forca d'Aurona, è una digressione da quello che sarà il percorso della gara dei prossimi giorni, ma non si può non salire, chissà quale panorama ci aspetta lassù !

 

Salendo lo sguardo è rivolto in basso: alcuni sono minuscoli, alcuni cercano di mimetizzarsi, altri proprio voglion farsi notare, tante varietà di fiori che spero presto torneremo ad ammirare.


Poco dopo le 14,00 siamo alla Forca d'Aurona (Passo d'Aurona) a quota 2.686, ne valeva la pena !  l'angolazione dello sguardo è cambiata, adesso si che vediamo i ghiacciai ! mentre in basso al di la del confine svizzero tutta una serie di paesini con alle spalle la catena dei 4.000 dell'Oberland. Panorama dalla Forca d'Aurona


Mentre ammiriamo il panorama sentiamo un elicottero che si avvicina, sembra quasi che si abbassi sopra di noi ... non sembra : si sta abbassando ! quindi viene calata una persona, cosa sta succedendo ?
Per fortuna niente di grave si tratta dell'ente cartografico svizzero che rileva alcuni punti del confine che permettono loro di produrre mappe molto precise. Dopo le operazioni di rilevamento con pennello e vernice ravviva anche i colori del punto cartografico, poi come era sceso viene ritirato a bordo !


Salutiamo uno stambecco che fugge spaventato dall'elicottero e poi scendiamo sino al bivio, da qui proseguiamo verso est per circa 300 metri dove un ponticello di legno ci permette di attraversare il Rio d'Aurona che scorre impetuoso verso ovest e che per un breve tratto costeggiamo con alcuni tratti a strapiombo sul rio stesso.


Adesso il sentiero piega un poco verso sud ed entra in una zona boscosa sino a giungere al turchese Lago delle Streghe (ore 16,30 - quota 1.750 m.).
In breve siamo di nuovo nella conca del Veglia, dal lato opposto di questa mattina, su un largo stradello che ci conduce ad una baita che è stata risistemata ed ospita delle ragazze che producono, ma soprattutto vendono formaggi, yogurt fresco con lamponi, mirtilli, miele, ricotta ... deliziosi !, forse quando faremo la gara non potremo fermarci, ma adesso la sosta è obbligatoria !
Da qui una gippabile, ed alcuni tratti di sentiero, costeggiando dall'alto il fragoroso torrente Cairasca, scende a Ponte Campo (quota 1.320) e risale a San Domenico dove arriviamo alle 18,00 circa. Sul sentiero del ritorno

Note :
percorso adatto a coloro che hanno già un certo allenamento, si tratta di circa 22 km con 1.000 metri di dislivello, comunque l'Alpe Veglia offre oltre al Rifugio Città di Arona, anche altre strutture ricettive da cui eseguire escursioni più brevi ma sicuramente appaganti !

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