Monte Corchia per il canale del Pirosetto

monte corchia per canale pirosetto

Il Monte Corchia, sulle Alpi Apuane, è delimitato nella parte ovest, da una conformazione rocciosa di guglie dal colore bianco-grigiastro che lo fa sembrare un castello medioevale, spontaneamente lo collego ai castelli di Walt Disney.
La via più semplice per la vetta è quella che sale dal Rifugio del Freo, sul versante est ai piedi della Pania della Croce, ma il fascino di addentrarsi fra queste torri è ciò che ha spinto la Manu ed io alla salita che qui racconto e che abbiamo percorso dopo aver trovato le necessarie informazioni.
Prima di metterci in cammino, come suggerisco sempre, prepariamo l'escursione con le informazioni che ci possono essere utili come la mappa topografica, una mappa 3d, la traccia gps, ed il profilo altimetrico ed ovviamente dopo aver controllato bene le previsioni meteo ... Bene si può partire ...

Sabato, 14 settembre 2013 : Percorrendo la strada provinciale che da Seravezza (LU) porta a Castelnuovo Garfagnana, superato il bivio sulla destra per Levigliani, quello per Terrinca sulla sinistra, prendiamo poco dopo la strada sulla destra che conduce ad alcuni B&B ed al Passo Croce (quota 1150 m)contraddistinto da una marginetta (piccolo riparo religioso), dove parcheggiamo l'auto. Dopo aver calzato gli scarponi e controllato ancora una volta la mappa, alle 09,15 ci incamminiamo sulla sterrata dove dopo poche decine di metri incontriamo la biforcazione che a destra conduce alla cava dei Tavolini.cencgia


Scavalcata la sbarra che chiude la marmifera, prendiamo la traccia che si stacca immediatamente sulla destra dalla sbarra stessa e che in direzione est sale verso la cresta senza raggiungerla, il sentiero, non segnato, passa in mezzo all'erba alta dobbiamo quindi fare attenzione, anche se come primo punto di riferimento abbiamo un ripetitore verde poco più in alto che in breve raggiungiamo (quota 1297 m). Siamo di nuovo sulla marmifera che percorriamo per circa 100 metri quando di fronte a noi la strada passa sotto un arco di pietra che non raggiungiamo, mentre al margine della strada, una debole freccia blù su un masso ed omino di pietre ci indicano il sentiero che risale la costa erbosa sulla nostra sinistra.
Risaliamo la traccia nell'erba, adesso indicata da alcuni segni blu, sino a portarci alla base delle guglie, percorriamo una breve cengia sulla destra che aggirando il III° torrione ci porta all'ingresso del canale del Pirosetto.


Canale del PirosettoEntriamo nel ripido canale roccioso, fra il terzo ed il quarto torrione, aggiriamo un grosso masso al centro e lo risaliamo in alcuni tratti aiutandoci con le mani, poi si apre di nuovo su sentiero erboso, risaliamo ancora qualche tornante in forte pendenza e giungiamo sula sommità. Lo spettacolo attorno è affascinante, possiamo vedere gli strati di roccia che compongono le guglie, uno sopra l'altro come fossero fatti con i mattoncini delle costruzioni, speroni rocciosi che collegano una guglia con l'altra; in basso scorgiamo il paese di Levigliani mentre in alto il percorso ancora da fare verso l'antecima del Corchia, mentre sul nostro lato destro la cava dei Tavolini sta mangiando la Montagna che ospita il sistema carsico più vasto d'Italia! Canale del Pirosetto


Dopo una breve pausa riprendiamo in salita verso nord e giungiamo sull'antecima del Corchia (quota 1625 m), mentre saliamo lo sguardo va dalle guglie sotto di noi, al panorama delle Alpi Apuane verso il Monte Sumbra ma anche alla grande cava di marmo in basso. Dall'antecima percorriamo il sentiero verso est, ne scendiamo la larga cresta sino a trovarci sopra la cava, e quindi sempre su facile sentiero saliamo sulla vetta del Monte Corchia (quota 1668 m) dove arriviamo alle 11,30. Vetta del Monte Corchia

La giornata è limpida e la posizione del Monte Corchia permette una visione delle Alpi Apuane ottimale, verso est quasi possiamo toccare la Pania della Croce ed il Pizzo delle Saette, a nord, poco sotto di noi il Monte Freddone, quindi un poco più distante il Sumbra, la Tambura, il Cavallo, il Pizzo d'Uccello, un poco dietro il Pisanino e verso ovest, dietro la cresta appena percorsa, il Tirreno con il Golfo di La Spezia e la Versilia, non c'è che dire : la muraglia di guglie attornia un castello il cui tesoro è la ricompensa per lo sguardo.


Percorriamo ancora la cresta verso sud est, incontriamo i resti di quello che era un bivacco di speleologi, quindi la discesa diviene più decisa senza però diventare eccessivamente difficoltosa, in alcuni punti offrendo un bel panorama verso sud, molto più in basso, sul sentiero delle Voltoline, uno zigzag che d'all'ingresso dell'Antro del Corchia giunge al Passo dell'Alpino.
In poco meno di un'ora arriviamo al Rifugio del Freo (quota 1210 m) dove facciamo la sosta pranzo che completiamo con un'ottima fetta di torta ! mentre ammiriamo il sentiero che costeggia il versante sud della Pania della Croce, meta di una prossima escursione.


Dopo pranzo, risaliamo il sentiero No. 129 che per un breve verso nord entra nel bosco e poi piega verso est con alcuni saliscendi per giungere, dopo circa 2,2 km alla marmifera che conduce alla dismessa cava del retro-Corchia, la percorriamo in discesa, giungendo al bivio (che ignoriamo) che conduce verso Puntato, poi alla marginetta di Fociomboli incontriamo un nuovo sentiero che a destra scende a Campanice (che ignoriamo di nuovo) per proseguire sulla sinistra e che in breve ci conduce al Passo Croce per un'ultima visione del "castello". Il "castello"


Note : si tratta di un percorso da farsi con previsioni meteo che non lascino incertezze, è adatto ad escursionisti esperti e senza alcun problema di vertigini.


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