Kathmandu e dintorni

Ripensando al viaggio fatto in Nepal per un trekking nella regione del Mustang mi rendo conto che quello che conosciamo attraverso la scuola circa la storia e l'arte è veramente limitato al bacino del Mediterraneo (per stare larghi !)  nelle righe che seguono vorrei dare un motivo per visitare Kathmandu e dintorni, perchè, anche in maniera superficiale come ho fatto io per mancanza di tempo, penso ne valga proprio la pena.


donna nepalese11 Agosto 2008 :  usciti dall'aeroporto dove ci aspetta un pulmino con il corrispondente dell'agenzia che ha organizzato il trekking, partiamo in direzione del centro città, penso sia l'ora di punta perchè il traffico è incredibile, sembra di navigare in un fiume controcorrente, la maggior parte di veicoli che ci sono nel "corso d'acqua" sono motorini, api più o meno modificate nelle dimensioni e negli addobbi, camion e bus, come in un fiume puoi trovare dei tronchi che ti vengono incontro così è la strada che percorriamo, i veicoli ci vengono incontro sia da destra che da sinistra tutti suonando il clacson, d'altra parte ci deve essere un codice, a noi sconosciuto, che regola la navigazione perchè il nostro pulmino riesce a portarci all'albergo senza danni.
Dopo aver lasciato i nostri bagagli la Manu, la Federica ed io ci dirigiamo a piedi verso la vicina zona centrale di Thamel per andare a cena.
Inizia ad imbrunire ma le strade centrali sono scarsamente illuminate, notiamo che i negozi hanno delle tenui lampade a gas e che molti stanno chiudendo, dopo un breve giretto ci affidiamo alla scelta della Fede, che è stata più volte in questa città perciò conosce bene luoghi e cibi.
Il ristorante, al primo piano di un  palazzo, ha una grande sala con tavolini quadrati come ci sono nei nostri circoli, mattonelle bianche alle pareti dove spiccano quadretti a sfondo religioso o panorami vari. Il menu è abbastanza lungo, ma la cameriera ci dice che solo alcune cose sono disponibili, così decidiamo velocemente ed in maniera altrettanto rapida arriva il cibo che si rivela ottimo e abbondante.
Non ci sono molti avventori e la maggior parte sono nepalesi, per fortuna abbiamo scelto un tavolo presso una finestra perchè poco dopo la sala resta illuminata solo dalla luce delle candele mentre da fuori giunge il riverbero di un'insegna luminosa, ci spiegano che seppur il Nepal sia percorso da importanti fiumi non ci sono sufficienti centrali per poter produrre l'energia necessaria e quindi i black out sono la regola.
Il costo della cena è veramente irrisorio, capisco che si tratta di un ambiente familiare e di cibo semplice, ma non arriviamo ad un euro e mezzo a testa !
Fuori è completamente buio e raggiungiamo l'hotel alla luce delle auto, dovremo tener presente la cosa per le prossime sere.


12 Agosto 2008 : non abbiamo molto tempo a disposizione e quindi impieghiamo la mattinata facendo un breve giro senza una metà ben precisa, attorno a noi scorrono persone affaccendate in mille lavori, ed anche i negozi sono particolari: quello che espone cesti intrecciati, chi vende fumetti, frittelle, gomme per auto, spezie, carne, sedie, barbieri, sarti, insomma mi sembra di tornare indietro di almeno 30 trent'anni quando anche le nostre città non erano invase da supermercati o dalle vetrine delle "firme". Infine giungiamo in Durbar Square, la parola indica la piazza nel pressi del Palazzo Reale, ed infatti anche in altre importanti città la ritroveremo sempre ad indicare la piazza principale ricca di templi, statue, fontane.kathmandu
Il tempo stringe e quindi rimandiamo una visita approfondita ai prossimi giorni. Torniamo all'hotel e da qui in pulmino all'aeroporto per un volo verso Pokhara dove giungiamo nel pomeriggio in tempo per un giro della città e nei dintorni del lago. Pokhara


26 Agosto 2008 : Dopo il trekking nel Mustang, in pulmino, stiamo tornando a bandipur Kathmandu da Pokhara e la Federica suggerisce che potremmo fare una deviazione per visitare un piccolo ma interessante villaggio: Bandipur, e così facciamo.
Il villaggio, posto a circa 1.000 metri di quota, è rimasto praticamente intatto da secoli, le case hanno facciate in legno scolpito e mattoncini ed ognuna ha delle caratteristiche particolari.
Oggi sta piovendo intensamente e siamo attorniati dalle nuvole, ma Bandipur è famoso, oltre che per l'architettura degli edifici anche per la sua posizione che offre ottimi panorami sulle vette himalayane e fino al 1970, anno in cui fu terminata l'autostrada Katmandu-Pokhara, era un'ottima meta di villeggiatura. Adesso molti artigiani hanno chiuso le loro botteghe per trasferirsi nella capitale con la speranza di trovarvi un lavoro.
Nelle vie lastricate in pietra dove un tempo si affacciavano i laboratori degli intagliatori oggi le attività principali sono quelle legate all'agricoltura, qualcuno sta pulendo le pannocchie di mais altri preparano canestri o sistemano gli attrezzi. Insieme all'autostrada è giunta anche la corrente elettrica, o meglio sono giunti i cavi per la corrente elettrica, ed in alto è tutto un'intricarsi di fili !
Restiamo nel paese solo per qualche ora anche perchè la pioggia non dà tregua, ma penso che una permanenza più lunga sarebbe senza'altro interessante.
In serata giungiamo a Kathmandu. bandipur


27 Agosto 2008 : Abbiamo 4 giorni a disposizione per visitare la città ed i suoi dintorni e guidati dalla Federica iniziamo raggiungendo a piedi il tempio di Swayanbhunath posto su una collina nella parte ovest di Kathmandu da dove si ha un buon panorama della vallata. Conosciuto anche come "tempio delle scimmie" ne comprendiamo il motivo mentre saliamo i molteplici gradini della scalinata che conduce al tempio, dove questi animali regnano sovrani, guai a toccarli ma è bene tenerli d'occhio per non farsi portar via qualcosa che possa sporgere da borse o zainetti.


swayanbhunathIl complesso religioso è costituito da uno stupa (luogo dove vengono conservate le reliquie) al centro, quindi alcuni templi attorno, una biblioteca ed un paio di ristoranti, risale a circa il 450 d.c. e per i buddisti è uno dei principali luoghi di pellegrinaggio.
La leggenda narra che un saggio giunse nella valle di Kathmandu  interamente coperta di acqua e con al centro un fiore di loto che sprigionava un luce immensa, il saggio per giungere al fiore di loto tagliò con la sua spada le colline e fece defluire l'acqua, dal lago emerse la collina con il fiore di loto dove ardeva una fiamma "eterna"; sempre la leggenda vuole che il saggio avesse i capelli lunghissimi e questi cadendo si sarebbero trasformati negli alberi che coprono la valle, mentre i pidocchi sarebbero diventati scimmie, per questo ritenute sacre.

 
Mentre saliamo la lunga scalinata di circa 365 gradini iniziamo ad avvertire la religiosità del luogo, persone anziane salgono con fatica, si fermano e comunque proseguono, giovani scolaresche in divisa procedono velocemente ma rispettose, e quando arriviamo nell'area del tempio i fedeli sono concentratissimi nelle preghiere. swayanbhunath


bodhnath

 

Sono le 12,00 quando scendiamo e con un taxi, dopo aver stipulato il costo della corsa, raggiungiamo Bodhnath in circa mezz'ora, il più grande stupa del Nepal, la cui architettura è densa di simbologia, le pareti della base sono ricoperte da ruote delle preghiere che mosse dalle mani dei fedeli emanano nell'aria le parole di fede, gli occhi sui quattro lati della cupola vedono tutta la Terra, dalla sommità sventolano bandierine  anch'esse con preghiere scritte che mosse dal vento si spargono nell'aria, 5 le statue del Buddha che rappresentano i 5 elementi ...
Alla base del tempio i fedeli ne percorrono il perimetro muovendo le ruote delle preghiere mentre alcuni monaci fanno lo stesso percorso ma in ginocchio, anche noi facciamo un giro attorno al tempio prima di lasciare il luogo e poi ci rimettiamo in cammino verso sud muniti di cartina per giungere a Pashupatinath lungo il corso del fiume Bagmati, luogo sacro per buddisti ed induisti. bodhnath


pashupatinath

 

Percorriamo stradine e piazze fra templi, i più antichi dei quali risalgono al VI° secolo, ne ammiriamo le decorazioni e le architetture, ma penso che quello che più colpisce un'occidentale in questo luogo siano i riti funebri.
Lungo il fiume vengono disposte le pire funebri dove le salme vengono bruciate per iniziare una nuova vita, i familiari maschi si rasano la testa l'un con l'altro in segno di lutto, ma il fiume è soprattutto "sacro" (anche se torbido e probabilmente molto inquinato) e quindi luogo di festa perciò numerosi sono coloro che vi si immergono, noi osserviamo un poco poi, anche per l'odore, ci allontaniamo. pashupatinath

 



28 Agosto 2008 :
subito dopo la colazione incontriamo Ramesh, una guida che parla italiano con cui avevamo preso contatti ieri per visitare due città nella valle di Kathmandu che per l'importanza storico ed artistica paragonerei a Firenze o Venezia, si tratta di Bhaktapur bhaktapur in parte distrutta da un terremoto nel 1934 ma ben restaurata e Patan praticamente intatta come circa 1500 anni fà !
Oltre ai monumneti passiamo del tempo anche ad osservare un vasaio che realizza i manufatti stando seduto a terra ed altre scene di vita quotidiana. Vita quotidiana 
Ambedue le città (patrimonio Unesco) sono caratterizzate per gli edifici in mattoni rossi, porte e finestre in legno intagliato, statue e templi della cui bellezza possono parlare solo le numerosissime foto.


vasaioTrascorriamo la giornata senza fretta, camminiamo per le strade cercando di immagazzinare quello che vediamo, il pranzo lo facciamo in un ristorantino posto sulla terrazza con vista su Durbar Square a Bhaktapur e sullo splendido Palazzo delle 55 finestre che risale al XV secolo. Parliamo con Ramesh delle possibilità di lavoro in Nepal il quale si auspica che si possa espandere il turismo, non solo quello dedicato alle montagne, ma anche quello ai magnifici luoghi artistici, per questo occorrerebbe che venissero fatti maggiori investimenti sia dal governo locale, il che non è semplice vista l'instabilità politica locale, sia dalle istituzioni internazionali ...


Dopo aver lasciato Ramesh, ci dirigiamo nuovamente verso il nostro albergo percorrendo le strade del mercato di Asan frequentato soprattutto da locali, fra i prodotti in vendita più curiosi ai nostri occhi i vari tipi di sale in cristalli che i Nepalesi donano come bene prezioso agli sposi e che viene messo come buon auspicio nelle fondamenta delle abitazioni e le corone di fiori che vengono vendute per fare le offerte agli Dei.
Ottima la cena presso il caratteristico ristorante Thamel House dove mangiamo seduti per terra su cuscini a lume di candele, il cibo particolare, speziato, ma mai in manieria eccessiva, viene servito da elegantissimi camerieri, il conto finale è veramente esiguo !patan


29 Agosto 2008 : Trascorriamo qualche ora ancora nel mercato di Asan inebriati dai colori e dal profumo dei fiori e dei dolci; da qui ci dirigiamo verso Durbar square quando la nostra attenzione è attirata da musiche di trombette e tamburi, qualche momento dopo vediamo arrivare una processione lunghissima di donne vestite di arancio/rosso con in testa un vaso arancio e bandiere rosse in mano insieme a numerose bande musicali : è la festa della Kumari.
La Kumari è una bimba e rappresenta la personificazione della dea vivente, venerata sia da buddisti che induisti, scelta fra le famiglie più importanti di Kathmandu vive in un palazzo da cui si affaccia ad una finestra pochissime volte al giorno, la sua persona divina protegge la casa reale e rimane tale sino al primo mestruo, o anche per un piccolo graffio in cui perda del sangue.
In occasione della festa giungono nella città donne da tutte le zone vicine per avere la possibilità di scorgerla anche per un breve momento.festa della kumari


Dopo aver assistito alla processione, incuriositi, ci rechiamo a visitare dall'esterno l'abitazione dell'attuale Kumari, si capisce subito che si tratta di una famiglia più che benestante dagli intagli preziosi delle colonne e delle finestre.

Trascorriamo poi il pomeriggio in parte visitando Durbar Square, ammirando donne che fanno collane di fiori o altre che lavorano come muratori ad un edificio ed in parte facendo acquisti nella zona di Thamel dove ci sono fra l'altro numerosi negozi che vendono riproduzioni taroccate delle migliori marche di attrezzature ed abbigliamento da trekking, la qualità non è la stessa ..... durbar square
Cena al pub Rum Doodle, caratteristico per le foto alle pareti delle vette, è dedicato al libro omonimo, parodia di una salita ad una montagna alta 40.000 metri !  ed è frequentatissimo da famosi alpinisti, ottime le birre !


30 Agosto 2008 : facciamo colazione abbastanza presto per quest'ultimo giorno che abbiamo a disposizione ed alle 08,00 giunge puntuale il tassista con cui avevamo preso appuntamento per condurci al tempio di Dakshinkali a circa 30 km dove ogni sabato vengono fatti sacrifici di animali alla dea Kali. Il taxi ci lascia poco distante, percorriamo un breve tratto di strada con bancarelle che vendono fiori, uova e animali per le offerte, quindi un sentiero in discesa ci conduce al tempio all'aperto nel bosco per cui abbiamo una buona visibilità.
Lo spettacolo anche se interessante non è dei migliori: gli animali vengono decapitati ed il sangue offerto alla dea Kali, poi vengono spellati ed i resti portati a casa per essere consumati. Adulti e bambini si fanno fare un segno colorato sulla fronte come una benedizione. Dopo poco abbandoniamo il luogo mentre ci intratteniamo più volentieri qualche momento davanti ad un negozietto dove un ragazzino prepara le frittelle in maniera artigianale.


gelataio

 

 

Lasciato il tempio visitiamo ancora i villaggi di Burgnatie Khokra caratteristici per la produzione del peperoncino ed aglio che tappezzano le finestre, i muri della case  e le strade dei due villaggi creando delle decorazioni inusuali.dakshinkali


Assistiamo anche alla festa del papà con bande musicali che competono tra loro sia per l'esecuzione delle musiche sia per i vestiti tradizionali che sfoggiano. burgnati e khokra

Vaghiamo senza una meta precisa e senza fretta nelle strade di questi due villaggi rinuciando ad un invitante gelato che un giovane propone avvolgendolo sui coni, ma domani abbiamo il nostro aereo di ritorno e sarebbe un peccato guastarsi la giornata con un peccato di gola ...


 

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